Aprile è il quarto mese dell’anno, il primo ad avere trenta giorni, come sappiamo:
Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre.
di ventotto ce n’è uno.
tutti gli altri ne han trentuno.
Nell’emisfero australe aprile annuncia l’autunno, si sa, là di sotto è tutto al contrario! Quassù invece è l’apoteosi della primavera: fiori che sbocciano da un giorno all’altro, il panorama naturale che inverdisce quasi momento dopo momento, cieli azzurri, traslucidi, nuvolette bianche, più che bianche, che danno l’illusione che il mondo sia ancora un posto pulito.
Aprile in generale è un mese di gioia, caratterizzato da festività e simbologie che promuovono la rinascita e il cambiamento.
Il nome si pensa derivi dal latino aperire, cioè “aprire”, con l’allusione all’aprirsi, allo sbocciare dei fiori, ma anche delle anime. Per i Romani il mese era dedicato alla dea della bellezza, Venere, o Afrodite in Grecia.
Per la straordinaria vitalità, i magnifici colori, la vivacità che contraddistingue aprile, molti artisti hanno dato corpo e volto a questo mese, simbolo di primavera.
Per gli Anglo Sassoni Aprile era ēastre-monaþ, dove ēastre rappresenta la radice di Easter, cioè Pasqua.
Il culto di San Giorgio
In aprile, il 23 per la precisione, si festeggia San Giorgio, un importante santo militare e martire. Il culto di San Giorgio è diffuso in molti paesi, tra cui la Russia e l’Inghilterra, che lo hanno scelto come loro patrono. Le ossa di San Giorgio sono conservate nella chiesa omonima in Israele.
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Attorno alla figura di San Giorgio sono sorte numerose leggende, le due versioni più accreditate sono quella greca e quella latina, datate attorno al V – VI secolo d.C. Riassumendo, si narra che Giorgio fosse originario della Cappadocia e suo padre fu ucciso per la fede. Egli si recò così in Siria con la madre. Alla morte di lei Giorgio si unì all’esercito romano, ma fu perseguitato sotto l’imperatore Diocleziano e martirizzato nel 303 D. C. per decapitazione. Un testimone raccontò le sue sofferenze all’imperatrice Alessandra di Roma che ne restò così colpita da convertirsi e unirsi al santo nel martirio.
Non si può stabilire quanto vi sia di vero, quello che è certo è che la persecuzione di Diocleziano è un fatto storico, così come la presenza del culto di San Giorgio fin dal IV secolo
In Bibliofilia compulsiva accumulatrice altre informazioni sulla Leggenda di San Giorgio e il drago.
Altra originale festività di aprile è il giorno 20, la Vigilia di San Marco, in cui si dice che si vedano i fantasmi che coloro che moriranno entro l’anno.
Ma è noto che la festa più importante del mese sia la Pasqua, onorata in tutte e tre le grandi religioni monoteistiche: Cristiana, Ebraica e Islamica.
La Pasqua è la festa più solenne della religione cristiana, la sua liturgia dura 50 giorni e comprende la Festa Dell’Ascensione e della Pentecoste.
La festa dell’Ascensione cade quaranta giorni dopo la domenica di Pasqua e celebra l’ascensione del corpo di Gesù al cielo. Per descrivere invece lo stesso miracolo della Madonna si usa invece il termine Assunzione.
L’Ascensione è festeggiata anche in Islam. Si narra che una notte Maometto vide un angelo, questi lo prese e lo portò nella spianata di Gerusalemme. Da qui Buraq, una creatura volante gli fece visitare i sette cieli, ed egli incontrò i profeti che lo avevano preceduto, tra cui Mosè e Gesù. Poi, però, Maometto tornò sulla terra.
Pentecoste, nome che deriva dal greco antico: πεντηκοστή [ἡμέρα], pronunciato pentecosté [hēméra], e significa “cinquantesimo [giorno]” è una festa cristiana in cui viene celebrata la discesa dello Spirito Santo, dono di Gesù, e la nascita della Chiesa. Cade nel cinquantesimo giorno a partire dal giorno di Pasqua compreso. Festeggia soprattutto l’inizio del raccolto, poi come secondo significato si festeggia il dono della legge. Pentecoste è inoltre l’antico nome greco della festività ebraica di Shavuot, che rappresenta una festa di ringraziamento.
PERCHÉ SI MANGIA L’AGNELLO?
La tradizione vuole che al pranzo di Pasqua si consumi l’agnello. Non concentriamoci sull’aspetto materiale dell’evento, piuttosto sul suo significato. Questa usanza risale alla Pasqua Ebraica, la Pesach e fa riferimento a quando Dio annunciò che quella notte avrebbe ucciso tutti i primogeniti di Egitto; quindi, gli ebrei dovevano segnare le loro porte di rosso con il sangue dell’agnello. L’agnello divenne così la bestia sacrificale e con il Cristianesimo Gesù stesso si fece agnello sacrificale, che si immolò per la salvezza di tutti. Il rito della Pesach celebrava anche la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù di Egitto, e in passato gli ebrei usavano immolare un agnello il 14 del mese di Nisan, che corrisponde ad aprile.
Con il Cristianesimo, il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti diventa Cristo stesso e il suo sacrificio ha valore di redenzione. Per cui la Pasqua cristiana ha valore di rinascita, purificazione, redenzione. Il nome deriva da pascha, che significa andare oltre, e cioè passaggio, dall’Egitto, dalla Vita alla morte, dalla schiavitù alla libertà. Ognuno di questi elementi ha profondi significati psicologici, in primis quello dalla “liberazione”, concetto che assume valore diverso per ogni persona.
Un grande poeta inglese dell’inizio dell’1800 William Blake, era un visionario, e possedeva la capacità di vedere oltre il mondo sensibile. Si dice che abbia visto e parlato con suo fratello morto. Tuttavia, non è la parte diciamo folcloristica che rende Blake una delle menti più originali degli ultimi secoli, bensì la sua visione del mondo “vero”, non imprigionato dallo sguardo assuefatto dall’abitudine e della civilizzazione. Blake scrisse due volumi di poesie: Songs of Innocence and Song of Experience, per esprimere la sua concezione di un mondo fatto di opposti che si completano e si attribuiscono significato a vicenda. Non potremmo parlare di bianco, se non conoscessimo il nero, e neppure potremmo parlare di uomo se non conoscessimo la donna. Lui chiama questi opposti complementary opposites, ossia opposti che si completano, ed esistono contemporaneamente, non si annullano quindi, bensì contribuiscono a creare il significato più grande che genera l’universo.
Blake proseguì poi con altri scritti, nei quali ricostruì una mitologia personale per restituire alla religione il suo significato primigenio. Nelle Songs of Innocence è presente un breve ma potente componimento: “The Lamb”. In questa poesia egli celebra il creatore di tutte le cose, che ha creato l’agnello a sua somiglianza: dolce, caldo, soffice, puro, bianco. E poi questo agnello è diventato il simbolo della morte e resurrezione di Cristo, è Cristo stesso. Non solo, Blake afferma che il poeta e l’agnello-dio hanno in comune la capacità creatrice, il poeta e Dio sono gli unici esseri al mondo che possono creare la vita.

Stavamo parlando della Pasqua: quando Gesù fu deposto dalla croce, venne portato al sepolcro. La sepoltura fu sbrigativa, poiché era quasi sera e il giorno seguente sarebbe statao il Sabbath, giorno in cui ci si asteneva da qualsiasi attività. Quando passò questa giornata tre donne, Maria di Magdala, Maria di Cleofa e Salome tornarono al sepolcro per spargere sul corpo di Gesù con gli unguenti. Quando arrivarono, udirono un terremoto, un angelo sfolgorante apparve loro e fece rotolare via la pietra del sepolcro. Quindi ordinò loro di tornare a casa e annunciare che Cristo era risorto. Forse per la prima volta nella storia, un compito di grande importanza fu affidato alle donne, e fu data loro tale autorità che tutti credettero. Gli apostoli videro il lenzuolo, che conosciamo come Sindone, appoggiato a terra e il sudario, che si poggiava sul capo, piegato in un angolo, e ricordarono le parole di Gesù che aveva detto loro che sarebbe risorto.
Un altro simbolo di vita è l’uovo. A Pasqua si usa farli di cioccolata, oppure bolliti e colorati. Questa usanza risale ancora al periodo della quaresima ebraica, quando era proibito non solo mangiare carne, ma anche uova. Per conservarle le bollivano e le coloravano di rosso in ricordo dell’angelo della morte.

Quindi aprile celebra la vita, in tutta la sua pienezza: i fiori sbocciano, i frutti legano, gli animali si risvegliano, gli insetti svolazzano da un fiore all’altro per suggere il polline, e noi siamo illuminati dal sole ancora gentile della primavera avanzata.
Aprile è anche il mese in cui cominciamo a sognare il mare, le vacanze, le avventure o il risposo, insomma quel tempo tutto per noi che ci manca così tanto!
Aprile ha dato i natali a personaggi noti per un carattere autoritario e forte. I nati ad aprile sono attivi, ambiziosi e vivaci. Amano i colpi di fulmine ed i sentimenti forti. Data la loro personalità fortemente ambiziosa, i nati ad aprile, sono dei grandi leader, non per niente il loro colore è il rosso. Tra i nati in aprile vi sono Adolf Hitler (!), Arrigo Sacchi, Rita Levi Montalcini, William Shakespeare, Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio, Ermal Meta, al Pacino, Uma Thurman, Michelle Pfeifer, Christen Dunst, Ambra, Lenin, Marcello Lippi, Charlie Chaplin, insomma tutti nomi di grande levatura, in diversi campi e in diverse epoche.
La letteratura festeggia un sacco di compleanni in aprile: Milan Kundera, 01/04/1929; Nikolaj Gogol’ 01/04/1809; Sandro Veronesi 01/04/1959; Emile Zola 02/04/1840; Alessia Gazzola 09/04/1982; Victoria Ocampo 07/04/1890; Gabriela Mistral 07/04/1889, Premio Nobel per la letteratura nel 1945, Samuel Becket, 13/04/1906, Henry James 15/04/1943. E si potrebbe continuare…
Per me aprile è un mese inquieto, mille idee per la testa, mille cose che voglio fare, ne comincio tre, poi le lascio a metà, ne comincio due e fanno la stessa fine. Riesco a impegnarmi sul serio solo su quello che mi piace davvero, e intanto il subconscio lavora incessantemente per fare chiarezza in questo garbuglio. Prima mi angosciavo, mi tormentavo dicendo che sprecavo tempo, che ero un’inconcludente, e il senso di colpa mi rosicchiava il fegato. Stavo molto male, per questo dicevo che odiavo ad aprile e la Primavera.
Oggi non più, sono tranquilla in questa perlustrazione di tante strade, ho capito che il mio subconscio ne ha bisogno, sta elaborando e chiarendo, quindi seguo l’orizzonte, il cuore, la pancia e alla fine scoprirò cosa ne verrà fuori.
Perché in aprile? Proprio perché è il mese della vita rinata, e questo è la vita, questa inquietudine, che ci fa vibrare, entusiasmare, indagare, provare, ricominciare…
In Bibliofilia ossessiva accumulatrice trovate le fonti dell’articolo.
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